E qui James Wan, classe 1977 e talento thriller da vendere, è riuscito a convincere un nome legato alla risata per famiglie come Patrick Wilson a farsi trascinare “altrove”, a far digerire a produzione e pubblico i viaggi astrali, e a terrorizzare tutto il mondo con un horror movie per una volta originale.
Scordatevi le pellicole orrorifiche tutte uguali e quegli esorcisti in abito talare che hanno tanto inflazionato il genere negli ultimi 20 anni, qui le figure più impensabili assumeranno ruoli che neppure il loro personaggio si attendeva (!) ed è forse questo il segreto del successo delle creazioni del regista: commistione di generi nei colpi di scena e massima fedeltà ai cliché, per ottenere l’immedesimazione ed un lento innalzamento del pathos. L’idea funzionò a suo tempo con “Saw” e funziona ancora oggi con “Insidious”, nonostante qui di sangue non se ne veda proprio.
Una scenografia che riproduce la casa di tutti noi, una fotografia livida, l’assenza d’intrusioni splatter e l’immancabile violino che stride al momento opportuno contribuiscono tutti insieme, infatti, a sorprendere lo spettatore. “Insidious” è una storia che per la prima volta si addentra nel nostro sonno inducendoci a domandarci cosa sia reale, cosa sia frutto della suggestione e cosa solo un sogno o un brutto incubo.
Voto finale 7-: opera solida, ancorata alla tradizione ma brillante nell’evoluzione. Film intrigante che non turba esageratamente l’audience, abbraccia il pubblico più vario e pervade i suoi pensieri solo quanto basta.


Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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