ALADDIN, il film di Guy Ritchie: le notti d’Oriente… in carne ed ossa!

Poster, recensione e trailer del film Disney Aladdin con Will Smith al cinema dal 22 maggio 2019.

Aladdin poster film DisneyAladdin poster film Disney

La locandina italiana del film Disney Aladdin

SCHEDA DEL FILM

TITOLO ORIGINALE: Aladdin
REGIA: Guy Ritchie
CAST: Naomi Scott, Will Smith, Mena Massoud
DURATA: 128 min.
DISTRIBUTORE: Walt Disney Pictures
DATA DI USCITA: 22 maggio 2019


RECENSIONE

Cosa faresti se da ladruncolo di strada potessi far magicamente avverare i tuoi desideri e diventare il più ricco dei principi?
Dal 1992 al 2019, Disney rispolvera la lampada magica e un Aladdin in carne ed ossa (Mena Massoud) affronta nuove Notti D’Oriente, tra tappeti volanti, malvagi gran visir e l’amore per l’inarrivabile principessa Jasmine (Naomi Scott).

Una scena del film Aladdin - Photo: The Walt Disney Company ItaliaUna scena del film Aladdin - Photo: The Walt Disney Company Italia

Una scena del film Aladdin – Photo: courtesy of The Walt Disney Company Italia

Aladdin è il ritorno alla regia di Guy Ritchie dopo King Arthur (2017) e la nuova tappa dell’incarnazione live-action dei classiconi Disney. Una tappa, diciamolo, che sembrava avere connotati puramente interlocutori, posizionandosi in inevitabile sordina tra il recente Dumbo di Tim Burton e il prossimo Il Re Leone, in arrivo ad agosto.
E invece, da buoni prestigiatori, i Disneyani ci sorprendono con un film libero dallo spirito più scanzonato, godibile proprio perché svincolato (o piuttosto divincolato) dalle aspettative e dal rigore del canovaccio.

Scritto da Ritchie con John August (penna di Big Fish e del cult Go! – Una Notte Da Dimenticare), Aladdin è soprattutto bravo a rimodellare i suoi limiti e farne punti di, se non forza, almeno freschezza. In primis un cast di volti poco noti, dove tutti e soprattutto il malefico Jafar (Marwan Kenzari) si fanno largo.

In un tripudio scenografico, con musical a maggioranza bulgara (a volte sacro, a volte profano, a volte quasi musicarello), Aladdin sistema il genio Will Smith e il suo vorticoso istrionismo al centro della scena, facendogli ruotare attorno il caleidoscopio arabeggiante della favola.
Che sotto mantiene i suoi valori: l’amicizia, il romanticismo, la cupidigia, la fortuna o sfortuna di essere se stessi e le sofferenze “di classe”; ricaricati e riproposti, in modo certamente goffo ma divertente, come un balletto da ubriachi.
Alla fine i conti, disordinatamente, tornano.

Voto: 6/10

Luca Zanovello


TRAILER ITALIANO


 

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