Fuori è l’unico film italiano in concorso a Cannes 78. Mario Martone ha scelto di portare sul grande schermo alcuni frammenti biografici di una scrittrice fuori dagli schemi.
La nostra recensione.
La locandina del film Fuori.
SCHEDA DEL FILM
REGIA: Mario Martone
CAST: Valeria Golino, Matilda De Angelis, Elodie, Corrado Fortuna
DURATA: 115 minuti
DATA DI USCITA: 22 maggio 2025
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
RECENSIONE
L’attuale (ri)scoperta mediatica di Goliarda Sapienza (1924 – 1996), la cui sofferta e poderosa ultima opera L’arte della Gioia è diventata una serie di grande successo, getta nuova luce tra le pagine di questa scrittrice contemporanea. Il suo modo di osservare la vita e di scegliere le parole, sembra avere qualcosa di più affine e comune con il mondo di oggi rispetto al suo tempo passato. L’autrice di L’università di Rebibbia e Le certezze del dubbio racconta un momento cardine della sua vita, quello breve ma intenso passato nel carcere di Rebibbia.
Elodie, Valeria Golino e Matilda De Angelis nel film FUORI © Mario Spada.
Roma, 1980. Goliarda Sapienza viene arrestata in seguito alla fondata accusa di aver rubato dei gioielli da casa di un’amica e di aver tentato di rivenderli. Un gesto agito d’impulso in un momento di grande difficoltà personale. Rinchiusa per scontare la sua pena di furto e ricettazione, tra le mura della casa circondariale stringe amicizie e forti legami con altre detenute come le giovani Roberta (Matilda De Angelis) e Barbara (Elodie). Tornata in libertà in un’abbagliante quanto soffocante estate romana, Goliarda passa del tempo con queste donne che l’affascinano e donano emozioni e affetto. In particolare il rapporto con Roberta, delinquente recidiva, eroinomane nonché vivace attivista politica, diventa sempre più speciale. Grazie a questa esperienza assai significativa, girando senza mèta in una città conosciuta ma che svela loro porzioni urbane e angoli nascosti, tutti da interpretare, riprende il felice ritorno alla vita e l’ispirazione per scrivere.
Valeria Golino in una scena del film FUORI © Mario Spada.
Ci sono film in cui la figura femminile trova un proprio mondo perfetto lontano dalla mera corporeità visiva, dove lo sguardo che attira presenta significati molto più profondi di una superficiale sessualità. Martone fa dialogare corpi fisici e spazi architettonici, ne moltiplica lo sguardo attraverso l’appropriazione del sé. Nel tentare di riconoscersi, di far parte di qualcosa anche se fuori-legge e fuori-luogo geografico ed esistenziale. I punti di riferimento della scrittrice sono i movimenti artistici della sua epoca, vivaci quanto confusi. Contengono echi dell’Italia degli Anni di Piombo, illusioni di paradisi artificiali e futuri echi di edonismo reaganiano, qualcosa con cui fare sempre i conti anche quando è un residuo marginale del racconto.
Fuori descrive in modo mirabile il senso costante di esclusione sociale ed esistenziale in cui Goliarda vive in quel preciso periodo. Il magnifico paradosso è che le rigide mura istituzionali, luoghi di prigionia in cui certe anime vengono isolate dal mondo per espiare o per salvarsi, non sono poi del tutto diverse da quelle silenziose erette dalla società. O quelle più invisibili ma altrettanto potenti create dal pensiero, dalle proprie origini e personali convinzioni.
Martone, che ha lavorato anche alla sceneggiatura insieme ad Ippolita di Majo, costruisce un gioiello visivo che colpisce per intensità e per la scelta assai felice di tre attrici in stato di grazia.
Matilda De Angelis, Valeria Golino ed Elodie nel film FUORI © Mario Spada.
Il legame a doppio filo della protagonista Valeria Golino con la sua alter ego Goliarda Sapienza, sembra diventata una vera missione. È lei ad aver fortemente voluto portare sul piccolo schermo e dirigere tutta la complessità del romanzo postumo L’Arte della Gioia presentato proprio al Festival di Cannes del 2024. Ed è sempre lei a donare a questa scrittrice nonché attrice – altro punto in comune – il volto, lo sguardo e un carattere conflittuale ma efficacemente disegnato. Elodie, il cui personaggio si sfila dalla galera per aprire una profumeria in un posto assai improbabile, si dimostra sempre più a suo agio davanti alla macchina da presa.
È però Matilda De Angelis a rubare a tutte la scena. La sua Roberta è irrequieta, esplosiva, libera di essere anche quando si intossica di sostanze e di ideali. Una prova attoriale di rara bravura in un film che sfiora, a tratti, il capolavoro.
Silvia Levanti
TRAILER UFFICIALE
Si ringrazia l’ufficio stampa per le foto e l’opportunità.
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