Vincitore dell’Orso d’Argento alla Berlinale dello scorso anno, il film di Matthias Glasner arriva finalmente nelle sale italiane l’11 settembre. La nostra recensione.

La locandina italiana del film Lo Spartito Della Vita.
SCHEDA DEL FILM
TITOLO ORIGINALE: Sterben
REGIA: Matthias Glasner
CAST: Lars Eidinger, Corinna Harfouch, Lilith Stangeberg, Hans-Uwe Bauer
DURATA: 180 minuti
DATA DI USCITA: 11 settembre 2025
DISTRIBUTORE: Satine Film
RECENSIONE
La famiglia Lunies è come tante altre: i genitori, Lissy e Gerd, sono anziani e malati, mentre i loro due figli, Tom ed Ellen, sono presi dalla vita. La loro assenza, dettata da impegni e da una profonda distanza emotiva, genera solo incomprensioni e frustrazioni, che sembrano destinate a rimanere per sempre.

Corinna Harfouch in una scena de Lo Spartito Della Vita. Photo: courtesy of Satine Film.
È attorno ai Lunies che ruota la trama del nuovo film di Matthias Glasner. Lo Spartito Della Vita è un’opera avvincente, che ci cattura con il suo umorismo tragico e ci spiazza con il suo realismo. È la versione cinematografica di molte famiglie, e le sue similitudini col nostro vissuto ci fanno sentire a casa, liberi di concederci un sorriso persino nei momenti più drammatici.
Dichiaratamente autobiografico, il dodicesimo lungometraggio del regista tedesco ha vinto l’Orso d’Argento per la migliore sceneggiatura alla Berlinale 2024. Un premio meritatissimo. Glasner ha una capacità unica di svelarci i suoi personaggi, rendendoceli quasi simpatici nonostante i loro comportamenti sconsiderati se non riprovevoli. Così come ci rende più digeribili le disfunzioni delle famiglie di oggi, senza mai giudicarle.

Lars Eidinger in una scena de Lo Spartito Della Vita. Photo: courtesy of Satine Film.
Ma l’anima del film risiede nel suo profondo legame con la musica, che va ben oltre la semplice colonna sonora, diventando essa stessa protagonista.
Tom, di mestiere direttore d’orchestra, sta preparando il debutto di un’importante sinfonia, un concerto che si rivela quasi impossibile da realizzare a causa dei continui imprevisti e dei malumori dell’autore. E questa ricerca dell’armonia professionale si scontra continuamente con il caos della sua vita privata. Il pentagramma dei Lunies, infatti, è un insieme di note stonate e silenzi imbarazzanti, una melodia disarmonica che riflette ogni disfunzione e ogni incomprensione. La musica diventa così lo specchio di una realtà che Tom non riesce a dirigere con la stessa sicurezza.
Non è quindi un caso che il titolo italiano del lungometraggio si concentri su quella sinfonia imperfetta che è il modo in cui ciascun membro dei Lunies affronta la vita. È tuttavia da notare che la versione originale – Sterben – si focalizza per contro sul tema ben più difficile della morte. Difatti, è proprio la malattia e la fine imminente dei genitori ad agire da catalizzatore per tutti gli eventi e le dinamiche a cui assistiamo. Ed è in tale spietata onestà che la pellicola trova la sua forza maggiore, riuscendo a farci sorridere anche di fronte all’ineluttabile.

Lilith Stangenberg in una scena de Lo Spartito Della Vita. Photo: courtesy of Satine Film.
Questa storia di gente tanto comune quanto inadeguata ci appassiona.
Comprendiamo la distanza che Tom mette tra sé e gli altri, così come capiamo la voglia di mediocrità di Ellen. Eppure, vorremmo schiaffeggiarli per quel loro rapporto inesistente con i genitori. Sono assenti, distaccati, travolti da un quotidiano inutilmente complicato. Incapaci di mostrare compassione, inermi di fronte a un destino beffardo.
Ciò che resta al di là di ogni dettaglio, però, è il messaggio di accettazione. Ed è in una simile verità che risiede la bellezza del film: Lo Spartito Della Vita è una melodia disarmonica, ma proprio per questo autentica. Ci resta in testa a lungo perché ci fa sentire meno soli, mostrandoci che la disfunzione, a volte, è semplicemente parte della sinfonia della vita.
È un’opera che ha atteso prima d’arrivare in sala e che ora, grazie allo sforzo della sempre attenta SatineFilm, si prepara e toccare le vostre corde più profonde. Da non perdere.
Vissia Menza
TRAILER UFFICIALE
Si ringrazia l’ufficio stampa per l’opportunità e le foto.

Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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